Questo progetto fotografico esplora il dialogo invisibile tra il vento e gli alberi, catturando le forme mutevoli che si generano tra le loro fronde. In un’atmosfera sospesa tra sogno e realtà, i luoghi scelti sono ameni e distanti, scenari in cui la solitudine si fa eco e la lontananza diventa un respiro leggero. Le immagini raccontano la danza silenziosa della natura, trasformando il vento in un’entità quasi viva, capace di scolpire paesaggi e suggestioni surreali.
Ma il vento non è solo movimento: è anche suono. Il suo passaggio tra i rami crea un canto impalpabile, un sussurro che si insinua nelle fronde e dentro ognuno di noi. È il suono della distanza, del ricordo, del tempo che scivola senza essere visto. Un richiamo sottile, capace di risvegliare nostalgie lontane e aprire varchi verso spazi interiori ancora inesplorati.