Il mio corpo
Nudo. Non è solo morbidezza: è architettura vivente, armonia di curve e di forze che si intrecciano. Le mie spalle portano la memoria del peso, i miei fianchi custodiscono il ritmo del respiro, le mie gambe sono colonne che sostengono e slanciano.
Ogni muscolo è una parola non detta, ogni piega è un gesto congelato nel tempo. La mia pelle ne è il foglio, la luce la scrittura. Ci sono momenti in cui la forza emerge netta, e altri in cui la linea si scioglie in una dolcezza invisibile: il nudo vive di questo continuo alternarsi, di equilibrio e cedimento, di disciplina e abbandono.
Io sono insieme struttura e fluidità. Le ossa tracciano i confini, i muscoli raccontano il movimento, le curve disegnano un’armonia che non si lascia mai imprigionare. Nuda, non sono fragile: sono scultura viva, materia che respira e si rinnova.
E in questo intreccio di carne e forma, io mi riconosco. Non solo donna, ma presenza intera: corpo che parla, corpo che ricorda, corpo che crea bellezza anche solo esistendo.



























